La stessa grinta, la stesa tenacia che lo contraddistinguono da quando calca i rettangoli di gioco, Javier Zanetti la sfodera anche fuori dal campo.
Domenica scorsa, durante l'incontro poi perso dall'Inter in quel di Palermo, il capitano nerazzurro si era accasciato sul terreno di gioco, dopo aver appoggiato malamente a terra il piede.
Ai tantissimi tifosi, ma anche agli avversari che hanno avuto modo d'incontrarlo in questa sua lunghissima e strepitosa carriera, non vederlo rialzarsi prontamente -come sua abitudine- deve aver provocato una specie di tuffo al cuore.
La smorfia di dolore, con la quale il “combattente” Zanetti ha lasciato il campo al minuto 15 del primo tempo, lasciava del resto ben poco spazio all’ottimismo.
La sentenza, giunta già nella tarda serata di domenica dove il capitano dell’Inter è stato portato per effettuare gli esami del caso, è stata lapidaria: rottura del tendine d’Achille.
Più di vent’anni praticamente senza infortuni ed ora, improvvisamente, questa pesantissima tegola che rischia concretamente di porre fine, anzitempo e non certo nel modo che aveva sognato, alla sua fin qui fortunata avventura calcistica.
Questa mattina l’operazione a Pavia e, subito dopo, l’inizio di un lungo periodo di convalescenza e riabilitazione.
Questa stagione calcistica per la squadra del Presidente Moratti, dopo quanto accaduto domenica, può, a tutti gli effetti, essere considerata una delle più sfortunate della squadra nerazzurra negli ultimi 10 anni.
In particolare, gli infortuni sembrano essersi accaniti soprattutto nei confronti della sua nutrita colonia argentina: Samuel, Alvarez, Cambiasso, Silvestre,Milito, Palacio, ed ora anche il su “granitico” capitano.
Ma
“Pupi” Zanetti non intende mollare.
“Il mio obiettivo”–dice- “è quello di tornare più forte di prima, ci credo, dovevo solo cambiare le gomme, dopo tanti chilometri”.
Sul fatto che Javierpossa tornare in campo nessuno ha il minimo dubbio, nel peggiore dei casi sarà magari per una sola partita “Dopo una carriera come la mia” –aggiunge- “almeno una partita vorrei farla davanti ai miei tifosi, e mi auguro possa essere anche più di una”.
Così il capitano dell’Inter all’uscita dal Policlinico di Pavia “L’infortunio può capitare, fa parte del mestiere, la cosa più importante è la squadra; non so ancora quali saranno i tempi di recupero, ma la mia carriera non è finita, basta guarire bene, la cosa che voglio di più è tornare con i miei compagni; mi dispiace di non poter dar loro una mano in questo finale di stagione, ma sono fiducioso, ce la possono fare a raggiungere l’Europa League”.
Zanetti approfitta infine della presenza dei media per ringraziare i tifosi, il Presidente Moratti, i colleghi e anche tutti coloro che gli hanno inviato messaggi di affetto.
A proposito dei cori dei tifosi del Milan, così risponde “Sono cose che succedono sempre, l’importante è che siano di più quelli che mi vogliono bene”.
Richiesto di rispondere sul futuro della sua amata Inter “Non so dire se si ripartirà da Stramaccioni, conta finire bene questo campionato, non sta a me fare valutazioni, c’è chi sta già pensando a fare un Inter ancora più forte”.
Infine, segnaliamo che anche Josè Mourinho si è detto sicuro del ritorno in campo del capitano nerazzurro “Ho parlato con Zanetti, mi ha assicurato che è pronto a tutto, lotterà per tornare”.
Il sempre rimpianto allenatore del “triplete”, a chi gli ha infine chiesto cosa ne pensa delle lamentele di Supermario Balotelli, che si sente trattato male dagli arbitri italiani, ha sarcasticamente risposto “Nella stessa domanda Balotelli e Zanetti…?”.