Tanti nomi nuovi nel team del governo Letta , tante novita', tra cui l'eta'"giovanile" ed il numero di donne presenti, precisamente sette, alcune note, altre meno conosciute.
Al Ministero per l'immigrazione è stata nominata la dottoressa Cecile Kyenge, medico specializzato in oculista, nata nel 1964 nella Repubblica democratica del Congo.
A febbraio è stata eletta deputato alla Camera e, nel Partito Democratico ,regione Emilia Romagna, è stata responsabile delle politiche dell'immigrazione.
Da circa tre anni lotta per l'abrogazione della legge Bossi-Fini , promuove i diritti umani e degli immigrati, ed è portavoce della rete Primo marzo.
La sua nomina ha un significato particolare , è il primo ministro di colore a far parte del governo italiano.
Una risposta concreta , importante,utile per un processo di integrazione che possa rendere un paese totalmente civile.
Una delle sue battaglie è quella relativa allo ius soli,cioe' al diritto del suolo: "è cittadino originario chi nasce sul territorio dello stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori" .
Si contrappone ,quindi,allo ius sanguinis che si basa ,invece, sulla discendenza.
Cecile Kyenge è sposata ed ha due figli, si è laureata in medicina all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma e si è specializzata in oculistica all'Universita' di Modena .
La sua carriera politica inizia nel 2004 a Modena per il partito Democratici di sinistra ,responsabile anche del Forum della Cooperativa internazionale ed immigrazione.
Nel 2009 viene eletta consigliere provinciale , sempre a Modena,per il Partito Democratico dell'Emilia Romagna .
Nel 2010 assume l'incarico di portavoce della rete Primo marzo.
Nel 2013 viene eletta deputato per il PD (Emilia Romagna).
Ha promosso e diretto il progetto sulla sanita' e salute a Lubumbashi (Repubblica democratica del Congo), ha contribuito alla formazione in medicina dell'immigrazione di operatori sanitari .
Ha realizzato il progetto Diaspora africana per la promozione della cittadinanza degli immigrati.
E' stata anche presidente dell'Associazione interculturale Dawa, dell'Associazione Giu' le frontiere e del comitato scientifico dell'Istituto Fernando Santi, ed infine anche collaboratrice del Cespi ( centro studi politiche internazionali).
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