In genere i videogiochi vengono demonizzati, perchè si dice che spingano a svolgere una vita sedentaria e, specie tra i più piccoli, inibiscano la socialità, facendo passare ore ed ore in completa solitudine davanti allo schermo di un computer.
Se in molti casi questo è vero, però, non sempre è così: lo dimostrano recenti studi, che hanno verificato come ci sia però una particolare tipologia di videogiochi che al contrario stimola la fisicità e il rapporto con gli altri.
Si tratta di giochi sociali, il cui influsso sulle persone è stato indagato da un team di ricercatori della USC School of Cinematic Arts, della Keck School of Medicine, della USC School of Social Works e dall'Università di Buffalo, in America.
Si è raccolto un gruppo di persone, rappresentativo di varie fasce d'età e di vari stili di vita, che sono poi stati suddivisi in due squadre cui sono stati affidati due compiti diversi. Il primo doveva tenere un giornale on line sulle proprie attività fisiche, mentre il secondo doveva svolgere attività di social gaming, contemporaneamente tenendo lo stesso diario. Dopo cinque settimane poi le due parti si scambiavano i rispettivi ruoli.
Al termine delle dieci settimane complessive, si è potuto verificare che i partecipanti svolgevano più attività fisica quando giocavano, e infatti in ognuno di loro si è potuta osservare una riduzione del BMI, ovvero dell'indice di massa corporea che indica lo stato di benessere di un individuo.
Si tratta soprattutto di un modo per comunicare e trasmettere stili di vita sana: i videogiochi a cui si applicavano i partecipanti all'indagine, infatti, erano stati programmati in modo che i protagonisti prediligessero la vita sana e all'aria aperta, e attività ricreative come il nuoto o altro tipo di esercizio fisico.
Insomma, è stato sfatato il vecchio mito per cui stare ore ed ore a giocare al computer farebbe male sia alla salute che alla psiche: ovviamente se però il gioco in questione tende a comunicare a chi lo utilizza un messaggio positivo, piuttosto che stili comportamentali potenzialmente nocivi.
Quindi, via libera all'educazione ludica, che può unire in modo egregio un passatempo di puro divertimento con un esercizio mentale rivolto ad una vita più sana.
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