I date relativi al fenomeno dell'uccisione delle donne in Italia nel 2012 sono pari a 100: l'aumento della violenza da cronaca nera sembra inarrestabile, l'Italia è il Paese europeo con il più alto numero di morti femminili.
Le donne, in quanto cittadine italiane, si sento indignate di fronte a questa "mattanza": è stata definita femminicidio, ma poco importa come la chiamano, quello che conta è solo che tante donne siano morte.
Per combattere tutto questo abbiamo bisogno che le leggi siano applicate, abbiamo bisogno di condanne certe ed esemplari, abbiamo bisogno che una donna che denuncia il suo carnefice sia sicura di essere protetta da un sistema che funzioni.
Non possiamo pensare che i referenti più attivi e con reti siano le Fondazioni e le associazioni non profit, sostenute dalle donazioni private; non possiamo accettare che se ne parli soltanto, che si facciano affermazioni, promesse, proclami, ma poi non accada nulla.
Viviamo in un momento storico di vera e propria "guerra fredda" economica, la crisi ha colpito tutti in maniera trasversale e ha acuito le difficoltà delle persone che ora faticano a sostenere il costo della vita quotidiana, dal mantenimento della famiglia e dei suoi bisogni primari.
Ai cittadini italiani si stanno chiedendo sacrifici, rinunce, privazioni, in cambio di promesse e impegno politico a migliorare le cose.
Ma poi ci scontriamo con la realtà degli scandali di corruzione, furto di denaro pubblico, convivenza con la mafia, tutto ciò è grave e segna ognuno di noi.
Ci sentiamo abbandonati, e intanto crescono i reati, la violenza, non c'è più rispetto dell'altro.
Non c'è più certezza di uno Stato che vigili e provveda.
Se le leggi ci sono, come quella sullo stalking, ma i reati contro le donne aumentano, allora il sistema non funziona: va fatto di più e meglio.
Come potranno le donne denunciare gli abusi, nonostante i problemi economici e la paura, se non avranno la certezza che i loro persecutori avranno una pena esemplare?
Le donne chiedono aiuto alle istituzioni e al Governo italiano affinchè proteggano e aiutino le donne in maniera concreta, con l'applicazione delle leggi e con atti pratici, come monitorare le situazioni in pericolo.
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