Laura La Torre, dirigente delle politiche del ministero agricolo è stata vittima nel mese di febbraio di un attentato, lei stessa lo ha raccontato a WineNews.
Laura La Torre, racconta quello che è successo il 14 febbraio nel suo ufficio.
La donna che tutt'ora ricopre la carica di Direttore Generale della direzione per il riconoscimento degli organismi di controllo, certificazione e tutela del consumatore, era appena giunta nel suo ufficio, quando da una pesante cassettiera ha visto lo sprigionarsi di fumo e fiamme, l'inizio di un incendio.
Subito sono state allertate le forze d'ordine, carabinieri e vigili del fuoco.
Da un primo esame sono stati trovati una valigetta che conteneva una sim e una pila, cioè l'occorrente per un ordigno rudimentale.
Il fatto è successo in un ministero del governo italiano, in via Quintino Sella nella sede del dicastero delle politiche agricole a Roma.
La cosa alquanto strana è che la notizia ha avuto pochissima risonanza, anche sulla stampa locale.
Viene spontaneo domandarsi il perchè.
Ricercando la notizia sul web viene segnalato come un corto circuito o comunque un incidente naturale, mentre invece si tratta di un vero e proprio attentato, anche se la quantità di esplosivo era modesta, quindi non fatto per uccidere o ferire ma come atto intimidatorio.
Le forze dell'ordine stanno ancora indagando su un fatto così grave avvenuto oltretutto all'interno di un ente istituzionale.
Laura della Torre dal canto suo ha fatto denuncia contro ignoti, e un fascicolo è stato aperto.
Laura, ha spiegato agli inquirenti di non credere di avere nemici all'esterno del Ministero, mentre i suoi sospetti si riversano proprio tra le mura dello stesso.
Tanto che la dirigente ha steso una lista di nomi di persone sospette, che ha consegnato nelle mani di un legale e a cui ha dato ordine di divulgare nel caso le succedesse qualche cosa.
Insomma la donna si sente minacciata.
A detta della stessa, ha scritto una lettera al ministro delle politiche agricole ora ex, Mario Catania, perchè si preoccupasse di mettere in sicurezza il palazzo visto l'accaduto, ma dallo stesso non ha mai ricevuto risposta.
Ha anche cercato, sempre detto da lei, di mettersi più volte in contatto con il ministro, per illustrargli la situazione di persona, ma non è mai riuscita a farsi ricevere.
La donna ribadisce di continuare a fare il suo lavoro come sempre, senza mezze misure o sotterfugi, sperando che il nuovo ministro metta ordine in un servizio che sempre secondo lei, presenta molte pecche.
A me invece viene da pensare se non sia, si un atto intimidatorio, ma non rivolto personalmente alla dirigente, ma all'intera struttura politica che rappresenta.
Sempre a causa dell'esasperazione sociale che i cittadini stanno vivendo.
In qualsiasi caso, vale la pena di indagare e fare luce su un atto ancora troppo oscuro.
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