Il concertone del primo maggio in Piazza San Giovanni a Roma oramai è alle porte e la lista dei partecipanti è stata completata.
L'edizione di quest'anno organizzata come sempre dai sindacati CIGL, CISL e UIL, sarà aperta dall'Inno si Mameli suonato da cento violoncellisti diretti dal maestro Giovanni Sollima.
Sarà la conduttrice Geppi Cucciari a fare da cicerone durante tutta la durata dell’evento con la sua brillante ironia.
Anche per quest'anno la diretta su Raitre è assicurata e a comunicarlo in maniera ufficiale è stato Andrea Vianello, direttore della rete televisiva dal 29 novembre 2012.
La diretta dal canale Rai è inizierà alle ore 15 e proseguirà fino alle 19. Il collegamento riprenderà dopo l'interruzione prevista per il tg nazionale e quello regionale alle 20 e continuerà fino alle 24 con brevi interruzioni pubblicitarie.
Fra i partecipanti più noti al pubblico saranno presenti Niccolò Fabi, Max Gazzè, Elio e le Storie Tese, Africa Unite e Enzo Avitabile con il suo gruppo di musicisti.
Il grande escluso di quest'anno è Fabri Fibra e la polemica che ha generato la sua estromissione ancora non si è conclusa.
Sembra che a far saltare la sua partecipazione sia stata l'associazione D.i.re (Donne in rete contro la violenza) che ha fatto presente ai tre sindacati organizzatori che il rapper nel suo ultimo disco ha scritto un brano in cui cita Pietro Pacciani e un altri in cui racconta lo stupro è l'uccisione di una bambina.
Per evitare ulteriori polemiche CIGL, CISL e UIL avrebbero deciso di escludere Fabri Fibradall'evento.
A favore dell'artista si sono schierati pubblicamente la conduttrice Geppi Cucciari ed Elio e le Storie Tese. “A seguito di alcune segnalazioni abbiamo ritenuto utile evitare la sua esibizione. Il concerto del primo maggio è basato sul rispetto delle persone.
Senza togliere nulla alla libertà di espressione, la presenza di Fabri Fibra ci è sembrata inopportuna” ha dichiarato il segretario della CGIL e l'artista gli risponde su Twitter “Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più”.
Difficile decidere chi stia dalla parte della ragione ma comunque sia la censura non contribuisce mai a favorire la democrazia di un paese.
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