Si fa un gran parlare, negli ultimi tempi, del mercato editoriale: della gran copia di libri che è possibile trovare in commercio, a fronte di un continuo calo dei "consumatori" del libro, ovvero dei lettori.
Tra il cartaceo tradizionale e gli e-book, e le nuove possibilità che ogni scrittore in erba ha di pubblicare i propri scritti, l'offerta è aumentata a dismisura, ma dietro a tutto questo c'è un rischio che non in molti considerano, un aspetto troppo spesso sottovalutato: che fine fanno i libri?
Una nuova uscita permane sugli scaffali di una libreria per un certo periodo di tempo, ma piuttosto rapidamente viene soppiantata da uscite ancora più recenti, venendo relegata in un angolo, e spesso finendo al macero.
Per ovviare a questa realtà, è nata l'associazione Pagine Romane, che promuove la prima "Mostra del libro usato e d'occasione" che si svolgerà a Roma, appunto, in Piazza Vittorio: la prossima sarà il 19 Maggio, mentre una si è già tenuta il 28 di Aprile.
Non si tratta però della solita bancarella in cui trovare libri remainders, che, semplicemente, costano un po' meno rispetto al prezzo di copertina, ma di una vera e propria iniziativa culturale che mira a recuperare il concetto di libro come diffusione della cultura e non mero oggetto di commercio e marketing.
Il punto, infatti, è che anche il libro è stato ridotto a merce di vendita, soggetto così alle logiche dell'economia, per cui maggiore è l'offerta, e più veloce è il ricambio, maggiori sono gli introiti.
Il mercato editoriale però si muove, o almeno dovrebbe, su presupposti diversi, dove ad essere privilegiata non dovrebbe essere tanto la quantità quanto più la qualità, perchè spesso tra i volumi che passano in secondo piano ci sono testi di valore, accantonati solo perchè il mercato va troppo in fretta.
La grande abbondanza dell'offerta può, cioè, creare smarrimento nell'utente finale, il quale si trova posto davanti ad un numero eccessivo di proposte, senza avere i mezzi per capire quali siano quelle davvero valide, essendo bombardato dalla pubblicità.
Così, i mercatini dell'usato possono essere utili per recuperare quanto perduto, e per formarsi uno spirito critico proprio, senza l'affanno della rincorsa all'ultima uscita.
No comments:
Post a Comment