Monday, April 29, 2013

LE RIFORME STRUTTURALI DEL NUOVO GOVERNO

Più volte nei dibattiti e nelle conferenze stampa della partitocrazia sono state pronunciate le parole "riforme strutturali" che a me hanno sempre provocato un lugubre brivido.
A queste due parole se ne sono affiancate altre, come presidenzialismo, riforma del parlamento dal sistema bicamerale al sistema unicamerale, ecc., riforme queste presentate come "snellimento e modernizzazione di uno Stato". Niente di più falso.
Lo Statuto Albertino, in vigore precedentemente alla Costituzione della Repubblica Italiana era uno statuto talmente snello che ha permesso l'instaurazione rapida di una dittatura. Non dotato di meccanismi rigidi ha permesso che con poche leggi di rango costituzionale il potere venisse accentrato nella mani di un unico soggetto (sic!).
I padri costituenti memori di quel che era successo hanno redatto una Costituzione che ha frammentato il potere assoluto e lo ha distribuito nella mani di più soggetti, affinché nel caso la storia successivamente avesse visto delinearsi all'orizzonte la figura di un soggetto assetato di potere, gli altri organi detentori lo potessero bloccare sul nascere. E' la teoria di Montesquieu, poteri separati e potere che controlla potere.
Nella nostra Costituzione il Presidente della Repubblica è figura non politica, di garanzia, chi viene rivestito di tale carica dovrebbe liberarsi da ogni preconcetto e dogma ed assicurare la sorveglianza delle Istituzioni. Non a caso è il Presidente della Repubblica che sovraintende le forze militari. Al Presidente del Consiglio è affidato il potere esecutivo e al Parlamento il potere legislativo. Ora pensate se la funzione del Presidente del Consiglio e la funzione del Presidente della Repubblica, venisse accentrata nelle mani di un unico soggetto?? Pensate se la nostra Repubblica da Parlamentare si trasformasse in Presidenziale?? Il Presidente della Repubblica avrebbe ampi poteri, anche nella dichiarazione di Stato di Guerra. Pensate se ci fosse una sola camera, e le leggi di rango costituzionale non godessero di quei lunghi termini, creati appositamente per la riflessione e la decantazione... in pochissimo tempo la nostra Costituzione verrebbe stravolta completamente senza che il popolo si possa pronunciare... Non so se avete chiaro che nell'intento della partitocrazia c'è quello di togliere anche quel poco di potere che è rimasto al popolo.
Stiamo attenti quindi a prendere per buone le soluzioni spicciole che ci forniscono, perché questo è sempre stato il loro metodo, creano il problema e danno la soluzione, che ovviamente è e sarà sempre solo a loro vantaggio.
Possiamo pensare ad una diminuzione dei membri delle due camere a funzioni legislative diverse, solo in materia di legge ordinaria, al'elezione a suffragio universale diretto del Presidente della Repubblica, all'elezione a suffragio diretto del presidente del Consiglio e di tutti i membri del Parlamento, ma non diamogli la possibilità di cancellare con un colpo di spugna quello che i nostri padri e nonni ci hanno consegnato col sangue, non diamogli modo di modificare l'iter di modifica costituzionale.
La riforma della costituzione deve prevedere un aumento della sovranità popolare, andando a ben circostanziare i riti che riguardano petizione, iniziativa di legge popolare e referendum, e non assegnare il potere assoluto nelle mani di pochi soggetti.
Se difendiamo la nostra Costituzione, quella originale del 1948, difendiamo noi stessi, se la abbandoniamo nelle loro mani, moriremo prima di quando ci aspettiamo.

Articolo inviato da Lorella Presotto

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