Il problema della violenza e delle discriminazioni sulle donne, per poterlo risolvere dobbiamo innanzitutto esserne consapevoli e il cambiamento deve per forza partire dai più giovani, da chi ha ancora la mente aperta.
Dovete sapere che ogni anno centinaia di donne del Bangladesh vengono sfigurate, nel volto e nel corpo, da famigliari o fidanzati.
Per farlo usano l'acido solforico, che brucia la pelle lasciando, nella migliore delle ipotesi, cicatrici perpetue; nella peggiore, distruggono i lineamenti.
Spesso chi commette queste violenze non viene denunciato: spesso per paura, ma a volte anche perchè il loro comportamento viene ritenuto una reazione legittima a presunti errori femminili.
Tenete inoltre presente che l'acido, economico e facilmente reperibile, viene impiegato non soltanto per farsi giustizia da sè, ma, spesso e volentieri, per dare una lezione alle donne che si mostrano troppo indipendenti o che, a qualunque titolo, non soddisfano le aspettative degli uomini.
Ci sono infatti casi di donne il cui volto è stato trasformato in una maschera orripilante solo perchè hanno rifiutato una proposta di matrimonio, magari caldeggiata dai genitori; a casi di punizioni inferte solo perchè i beni portati in dote al marito non erano ritenuti adeguati.
Ecco perchè in città come Satkira o Daulatdia non è infrequente imbattersi in donne deturpate, spesso anche diventate cieche o sorde per effetto dell'acido solforico.
Come se questo non bastasse, tutte queste donne a volte sono costrette a rimanere sotto lo stesso tetto dei loro carnefici: non hanno denaro, non hanno un lavoro, in più l'acido le ha rese, spesso, menomate e dunque non sono in grado di cavarsela da sole.
Questa è una situazione davvero tragica che potrà migliorare soltanto se saranno il governo e le istituzioni ad avviare un processo di cambiamento, cominciando a intervenire proprio sulle coscienze di chi è ancora libero da condizionamenti, e cioè dei bambini.
Un processo che inevitabilmente richiederà molto tempo e che, appunto per questo, bisognerebbe cominciare il prima possibile.
Purtroppo, questo è un altro caso dove le vittime sono le donne: siamo sempre noi donne a essere distrutte, e nessuno ancora non vuole fare niente, restano solo a guardare e poi chiudono gli occhi, come se non avessero visto nulla.
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