Sembra che la baraonda sia scoppiata dopo che il Presidente dell'Assemblea Nazionale Diosdado Cabello ha tolto la parola agli esponenti dell'opposizione, che contestavano l'elezione di Nicolas Maduro, già delfino dello scomparso presidente Chavez, a nuovo capo di Stato del Venezuela.
Nella seduta di ieri, infatti, alcuni parlamentari avevano srotolato uno striscione con la scritta “Golpe al Parlamento” e, secondo quanto riferito dall'opposizione, subito dopo sette di loro sono stati attaccati e presi a calci e pugni nell'aula.
La situazione si sarebbe fatta incandescente quando il Presidente dell'Assemblea NazionaleCabello pare abbia chiesto ad uno di loro “Le chiedo, signor deputato, riconosce Nicolas Maduro? Se dice di no, non avrà il diritto di parlare nell'assemblea”.
La versione dei parlamentari di maggioranza respinge questa ricostruzione, facendo ricadere sui rappresentanti del Partito “Primero Justicia” la responsabilità di aver scatenato i tafferugli.
Durante gli scontri sono stati lanciati computer portatili e tavolini e un parlamentare è stato colpito alla testa con una sedia.
Comunque che siano andate le cose, la maxi rissa scoppiata nel Parlamento dello stato sudamericano, con scazzottata annessa, ha coinvolto parecchi deputati, fra i quali anche anche Julio Borges, uno dei leader del partito d'opposizione “Primero Justicia” guidato da Henrique Capriles.
Uscito malconcio e con i segni evidenti di un vero e proprio “pestaggio” Borges si è rivolto alle televisioni ed ai giornalisti presenti “Andremo avanti con la nostra battaglia” -ha dichiarato- “avanzando millimetro dopo millimetro, per dare un'opportunità al Venezuela del futuro, è per questa ragione che hanno fatto ricorso alla violenza, perché stiamo per trionfare”.
Gli fa eco il 40enne Henrique Capriles, che ha accusato di frode il governo chiedendo di verificare manualmente i voti delle elezioni del 14 aprile scorso, che hanno infiammato le piazze “Ci avete rubato le elezioni, questa è la verità”.
Giusto per la cronaca, Nicolas Maduro, il delfino designato da Hugo Chavez, ha avuto la meglio con una risicatissima maggioranza che, in termini percentuali è stata solo dell'1,49%.
Henrique Capriles, avversario di Maduro, ha fatto sapere che intende portare la sua contestazione al risultato elettorale fin sui banchi della Corte Suprema del Paese, con l'obiettivo di tornare presto alle urne.
No comments:
Post a Comment