Monday, May 6, 2013

Tempo di crisi? Si torna al baratto

La crisi aguzza l'ingegno, e fa riscoprire forme di commercio che sembravano ormai desuete, ma che potrebbero invece essere la chiave per risollevare l'economia, o comunque superare questo momento di difficoltà.
Prima che l'uomo inventasse la moneta e l'economia, il modo in cui avvenivano gli scambi di merce era il baratto: chi possedeva un bene, ma aveva bisogno di qualcos'altro, semplicemente permutava ciò che era suo con quello posseduto da qualcun'altro. Uova in cambio di verdura, o latte in cambio di una stoviglia nuova, ed ecco che tutto avveniva senza la circolazione di denaro.
La Coldiretti ha così pensato di riportare in auge questa vecchia usanza, a Roma, in occasione dell'ultima giornata della manifestazione "Cibi d'Italia", dove appunto si è svolto un mercato basato sul baratto tra merci diverse: da una parte prodotti alimentari tipici, come formaggi, salumi o vini, e dall'altro capi di vestiario, scarpe, borse, ma anche libri e cd.
In realtà non si tratta di una vera e propria novità, perchè la pratica del baratto sta di nuovo diffondendosi già nel resto del mondo, e negli ambiti più disparati. Si parla infatti di "swap party", che sono appunto mercati basati sul baratto, o di "swap shop", negozi in cui la moneta corrente non è quella sonante ma altri oggetti di scambio. 
Altre forme di simil-baratto sono ad esempio il bookcrossing, ovvero il lasciare i libri in luoghi pubblici affinchè possano essere presi, senza alcuna tariffa da pagare, e fatti circolare; o quella che prevede lo scambio di servizi anzichè beni: vale a dire, un'ora di  stiratura in cambio della compilazione di alcuni moduli, o pulizie di casa in cambio di un po' di babysitting
Ancora, sta prendendo piede anche il co-working: vale a dire, uffici presi in affitto da persone che svolgono lavori completamente diversi ed autonomi, ma che, insieme, riescono a sostenere le spese necessarie.
Insomma, la necessità aguzza l'ingegno, e anche la capacità di collaborare: che alla fin fine, si sia sempre data un'eccessiva importanza ai soldi?

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