Monday, May 6, 2013

USA | TRAGEDIA IN FLORIDA: 13ENNE SPARA ALLA SORELLINA CON UNA PISTOLA

A distanza di pochi giorni da un analogo tragico episodio, avvenuto nel Kentucky, che ha visti protagonisti un bambino di soli 5 anni che aveva colpito mortalmente la sorellina di 2 con un fucile calibro 22, ecco che l'America è nuovamente colpita da questo nuovo dramma, legato al possesso di armi da parte dei cittadini, avvenuto ad Oakland Parknello stato della Florida.
Una bambina di soli 6 anni versa in condizioni critiche in ospedale, dopo che suo fratellomaggiore di 13 anni aveva puntato contro di lei una pistola, colpendola gravemente.
Dalle prime ricostruzioni sembra che i bambini, al momento del fatto, si trovassero soli in casa e stessero giocando a nascondino quando, d'improvviso si è udito uno sparo proveniente dall'abitazione, questo perlomeno è quanto riferito dai vicini di casa.
Sono gli stessi vicini a riferire inoltre che la bambina “l'hanno portata fuori tenendola in braccio, era possibile vedere che aveva una ferita al torace, poco sopra il cuore, aveva gli occhi aperti ed era in evidente stato di choc” -aggiungendo poi- “i genitori che hanno armi in casa devono sapere che è bene tenerle in un posto dove i bambini non possano raggiungerle”.
In queste ore le indagini sono ancora in corso e non è ancora del tutto chiaro se la polizia arriverà a definire un'incriminazione.
I detective, pur ritenendo che il colpo sia partito accidentalmente, stanno altresì cercando di capire esattamente come sia riuscito il ragazzino a venire in possesso dell'arma - ciò stando a quanto riferito ai media locali dal portavoce dello sceriffo di Oakland Park, Dani Moschella.
Proprio in questi giorni a Huston, nel Texas, è in corso la convention annuale della NRA(National Riffle Association), la potente lobbie delle armi.
La riunione di quest'anno è la prima, dopo la strage avvenuta nella scuola elementare diNewtown, in cui furono uccisi 20 bambini e 6 adulti, ed anche dopo il voto del Senato americano dello scorso 17 aprile con il quale, di fatto e almeno per il momento, è stata affossata la riforma sul controllo delle armi così tanto auspicata -in primis- dal Presidente Usa Barack Obama.

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