Monday, May 6, 2013

GERMANIA: ARRESTATO HANS LIPSCHIS, 93 ANNI, IL GUARDIANO DI AUSCHWITZ

L'identità dell'uomo non è stata ancora ufficialmente confermata, ma siti, giornali e tv tedeschi hanno diffuso sin da subito il nome di Hans Lipschis, arrestato oggi con l'accusa di essere uno degli aguzzini ancora ricercati del campo di concentramento di Auschwitz.
La mancata smentita da parte della procuratrice Claudia Kraut circa le generalità dell'anziano, sembrerebbe proprio confermare la certezza dei media.
D'altra parte, fu proprio un'inchiesta giornalistica a scoprire che l'uomo si trovava in Germania, dopo che dagli anni '50 e fino al 1983 aveva vissuto a Chicago, negli Stati Uniti.
Hans Lipschis, 93 anni, gli ultimi 30 dei quali trascorsi proprio in patria, è stato prelevato dalla propria abitazione e, dopo la visita di un medico che lo ha definito “sufficientemente in salute per la carcerazione”, si trova ora sotto custodia cautelare.
La sua storia è simile a quella di molti altri criminali nazisti che, subito dopo la fine del conflitto mondiale, hanno trovato rifugio oltreoceano, da dove fu poi estradato in seguito alla sua identificazione.
Tornato in patria ha dovuto rispondere del suo passato di fronte ad un tribunale, oveLipschis si è sempre difeso dicendo che ad Auschwitz era solo un cuoco.
Al tempo la procura tedesca non aveva potuto procedere per insufficienza di prove, ma oggi la magistratura di Stoccarda fa sapere di avere per le mani prove “schiaccianti” e di star “mettendo a punto l'incriminazione”.
Se l'uomo oggi arrestato fosse realmente Hans Lipschis, si tratterebbe del ricercato inserito al quarto posto della lista messa a punto dal Centro Simon Wiesenthal, arruolato nelle SS Totenkopf Sturban (il cosiddetto Battaglione della morte) che si occupava esclusivamente dell'”assassinio di massa e della persecuzione di civili innocenti, soprattutto ebrei”.
Lipschis avrebbe occupato un ruolo da carnefice pur non essendo di origini strettamente “ariane”, in quanto di origini lituane, benché insignito dai nazisti dello status di “etnicamente tedesco”,grazie appunto ai servigi resi al regime hitleriano.
Nei suoi confronti sembra che il governo presieduto da Angela Merkel sia intenzionato a procedere mantenendo la stessa linea adottata nel 2011, che aveva portato alla condanna a 5 anni di carcere di John Demianjuk, per complicità nello sterminio di 28.000 persone.
Il principio stabilito dalla Corte tedesca in quel caso fu che qualunque fosse stato il ruolo esercitato nei campi di concentramento, tale ruolo debba essere sempre considerato, a tutti gli effetti, una complicità nel piano di sterminio nazista.

No comments:

Post a Comment