Hanno dovuto rivolgersi al Garante della Privacy ed alla Magistratura per far luce sugli episodi relativi alle mail violate, ma i parlamentari a cinque stellenon nascondono la loro profonda delusione e vanno all'attacco “Siamo stati lasciati soli da tutti gli altri partiti” -lamenta il Capogruppo alla Camera Roberta Lombardi- “c'è un attacco a tutto campo contro di noi” -afferma, riferendosi agli ultimi episodi del furto di un hard disk da un loro computer, avvenuto negli uffici di Montecitorio, nonché al tentativo di intrusione di ieri in una casella di posta elettronica del gruppo -“è incredibile ilsilenzio mediatico a fronte di simili attacchi, portati contro un movimento che rappresenta circa 9 milioni di cittadini italiani”.
A ciò si aggiunga il fatto che, non più tardi di una decina di giorni fa, un gruppo di hacker ha violato le e-mail di una trentina di parlamentari del M5S, mettendo online tutta la posta elettronica (più di 7.500 messaggi) dei deputati Giulia Sarti, che ha incontrato il Garante della Privacy, e Stefano Vignaroli.
Rincara la così la dose la Capogruppo Lombardi “C'è stata una sorta di abbandono da parte delle Istituzioni, dopo otto ore il Movimento non ha ancora notizie sull'attività della magistratura e della Polizia Postale; non sappiamo nulla di cosa stiano facendo per tutelare -in primis-questi trenta cittadini che tra poco si insedieranno nelle Commissioni parlamentari”.
Sull'altro fronte attivato dal Movimento 5 Stelle, ovvero quello del Garante, interviene Giulia Sarti “Il Garante della Privacy mi ha contattato solo ieri, a lui chiederò non solo di diffidare chiunque dalla pubblicazione del materiale contenuto nelle caselle di posta violate, ma anche di far sì che chi detiene questo materiale, cioè le testate giornalistiche che ne sono in possesso, debba cancellarlo”.
Alessandro Di Battista, il deputato “grillino” indicato dagli stessi hacker come prossima vittima, mostra sicurezza “Non me ne può fregare di meno, ciò non toglie che si tratti di un fatto allucinante, di una violazione pesante” -dice- “Cosa sarebbe accaduto se le e-mail violatefossero state, ad esempio, quelle di Brunetta o di altri esponenti di spicco di altri partiti?”.
Dai parlamentari a cinque stelle, pur pesantemente colpiti nella propria intimità, nessuna parola contro la Rete “Sarebbe come prendersela con le strade se avvengono incidenti”.
Sulla questione è intervenuto ieri sera anche Beppe Grillo “Gentili Presidenti” -ha scritto, riferendosi a Grasso ed alla Boldrini- “i reati commessi attraverso il web, proprio in quanto reati, sono già punibili per legge; perchè questa attenzione morbosa per al web? Non bisogna invocare alcuna legge speciale, né alcun controllo della Rete, mainvestire in innovazione e ricerca per favorire la banda larga, l'accesso e la conoscenza ed alla cultura di rete e, contemporaneamente, far rispettare le leggi vigenti”.

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