Chi è nato "povero" o non è ricco sicuramente si sarà posto spesso questa domanda.
La risposta è quasi d' obbligo per chi si vuole consolare: i soldi non garantiscono la felicità!
Ma allora perché siamo in tanti ad affannarci per raggiungere un certo benessere economico?
Un tempo ci si accontentava di poco, si viveva quasi totalmente dei frutti del nostro orticello, ci si vestiva con indumenti usati, le feste venivano fatte in paese e ci divertiva senza avere bisogno di spendere cifre enormi.
Con il passare degli anni è arrivato il progresso che ci ha cambiato la vita portandoci tecnologie nuove e dandoci l'impressione di potere riuscire a fare tutto.
Non c'è sicuramente nessun fondamento in tutto questo, al contrario è sempre più difficile raggiungere gli obbiettivi desiderati e la vita si sta rendendo ogni giorno più dura.
Inoltre mentre un tempo si era abituati ad accontentarci di ciò che si aveva, ora che abbiamo conosciuto un modo di vivere diverso, dove spesso si cerca l'inutile ed in cui se non si sta al passo con i tempi si è isolati, diviene quasi impossibile sapere rinunciare alle proprie abitudini.
Ma con la crisi molti hanno perso il lavoro, altri non lo hanno mai trovato e mentre le esigenze crescono, a pari passo diminuiscono le possibilità di appagarle.
Questo vale in ogni situazione.
Sempre più difficile è curarsi e mantenere un certo stile di vita benché moderato.
Riproponiamoci la domanda: i soldi danno la felicità?
C'è chi sostiene di no, ma senza alcuna ombra di dubbio contribuiscono in modo determinante a toglierci ansie e frustrazioni.
Vivere è sempre più costoso e non è facile dovere rinunciare, soprattutto per quanto riguarda i nostri figli.
La felicità è in primo luogo l'appagamento interiore, il sentirsi realizzati e riuscire a dormire sonni tranquilli, perché consapevoli di avere dato il massimo e di avere rispettato tutte le nostre responsabilità.
Gioire di ciò che si ha è la prima regola per essere felici, raggiungere con fatica l'obbiettivo ci garantisce inoltre grande soddisfazione.
Quando però la vita diventa una lotta continua per potere realizzare i nostri progetti e magari si viene "tagliati fuori" nonostante immani sforzi fatti solo per ragioni economiche la delusione dell'impotenza si fa sentire.
Con essa sopraggiungono depressioni che portano alcuni a gesti estremi, altri a lasciarsi vivere, con la convinzione di non essere nessuno.
Non è sicuramente vero.
Le persone non si qualificano per cìò che hanno, ma per l'impegno messo per ottenerlo.
Purtroppo però sono finiti i tempi in cui valeva il detto "due cuori ed una capanna", ed anche se non si deve cedere al consumismo si può dire che è verissimo che i soldi non danno la felicità, ma contribuiscono di gran lunga alla sua realizzazione.

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