"Una penna. Bella eh, ma pur sempre una penna. Di Cartier, luccicante, più pesante di una Bic, con lo stemma del Milan. Eppure una penna. Con un ripieno di inchiostro blu, banalmente blu. La guardavo, me la rigiravo tra le mani, ci giochicchiavo incuriosito, come fa un neonato con il suo primo peluche""Penso, dunque gioco" è anticipato da questo breve resoconto che riporta un po' l'amarezza di Pirlo in quel giorno, il congedo da parte di Galliani se l'aspetta diverso il centrocampista, tanto che nel libro lo identifica come "Signor Bic".
Sono tanti i momenti di quell'addio che vengono descritti da Pirlo, un po' dispiaciuto ma non troppo,anzi ammette chiaramente che andarsene era ciò che voleva, per non incappare nella noia del Milan.
Nelle pagine seguenti vengono anche riportate le motivazioni che l'hanno spinto verso la Juventus, rifiutando la corte di Inter e Roma.
"Si sono fatti avanti tutti, anche l’Inter. Io, direttamente, sono stato contattato solo una volta. Me la ricordo bene - racconta - era un lunedì mattina, a stagione appena terminata. ‘Pronto, Andrea, sono Leo’. Dall’altra parte della cornetta c’era Leonardo, in quel momento allenatore dell’Inter. ‘Ciao Leo’. ‘Senti, finalmente è tutto a posto. Ho il via libera del presidente Moratti’. Ci ho pensato, ma non ne sarei stato capace. Sarebbe stato davvero troppo, un affronto che i tifosi del Milan non avrebbero meritato".Poi la Roma che secondo Baldini doveva diventare grande:
"’Faremo una grande Roma’ continuava a ripetermi Baldini, ma degli americani che avevano acquistato il pacchetto di maggioranza mi diceva poco e niente. Mi sono insospettito. Se in quel momento la società ci fosse stata, se fosse stata vera e non presunta, viva sulla carta e non solo a parole, magari ci sarei anche andato".Per la Juventus la scelta determinante è stata fornita dall'allenatore Conte:
"Mi aspettavo uno bravo, ma non così bravo. Pensavo a un allenatore con tanta grinta e altrettanto carisma, invece ho scoperto che anche tatticamente e tecnicamente ha da insegnare a molti suoi colleghi"Un'allenatore che non si accontenta mai, quello che trova sempre il dettaglio che non gli va a genio, ma che in definitiva Pirlo considera un bravo allenatore.
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