Se, da bravi italiani amanti del piatto di spaghetti basilico e pomodoro e del ragù della nonna, pensate che la cucina italiana sia la migliore del mondo, e come tale la più apprezzata, sbagliate di grosso.
L'opinione internazionale riguardo i piatti nostrani, infatti, non è molto elevata soprattutto proprio perchè si pensa che essi non possano stupire, e stare al passo con le innovazioni mondiali, perchè troppo legati alla tradizione e quindi troppo convenzionali.
Lo dimostra la recente premiazione, che si è tenuta a Londra, per i migliori ristoranti di tutto il mondo. Tra i premiati, infatti, solo una medaglia di bronzo per uno chef italiano, mentre il primo posto è andato ai fratelli Roca, spagnoli di Girona, tenutari di El Celler de Can Roca, e il secondo a Renè Redzepi, cuoco danese, per il ristorante Noma, che si trova a Copenaghen.
Proprio quest'ultimo era stato il vincitore delle precedenti edizioni, con uno dei suoi piatti-specialità, ovvero le formiche vive alla citronella. Negli ultimi mesi, a dire il vero, ha passato diverse disavventure, tra cui una intossicazione nel suo locale e l'incapacità di conquistare le tre stelle nella guida Michelin, ma questo non gli ha impedito di conquistare il podio.
Il World's 50 Best Restaurants Award è un premio che è stato istituito nel 2003 dalla rivista "Restaurant", e non è molto noto, ed è assegnato da una giuria di circa 900 persone tra cuochi, gastronomi, esperti di cucina e giornalisti del settore, provenienti da tutto il mondo.
Il nostro terzo posto è stato conquistato da Massimo Bottura, chef dell'Osteria Francescana di Modena, che ai tavoli propone piatti semplici, che ripercorrono idealmente i sentieri della memoria e della tradizione culinaria locale, senza alterarne i sapori. Ad esempio, tra le sue specialità ci sono il Ricordo di un panino alla mortadella, o un Croccante di foie gras. Evidentemente però sono più apprezzate stravaganze come le olive caramellate, che vengono portate al tavolo appese ad un alberello bonsai, che è poi una invece delle specialità dei fratelli Roca.
Insomma, ogni giuria ha le sue preferenze e i suoi criteri, ma chi dice che originalità sia anche sinonimo di bontà? E quanti di voi preferirebbero formiche vive al caro vecchio piatto di spaghetti con tanto sugo al pomodoro?
No comments:
Post a Comment