Thursday, May 2, 2013

Per eliminare la pancia, eliminare il frumento: il "Wheat belly cookbook" ci dice come

Tra le intolleranze alimentari più diffuse al giorno d'oggi c'è sicuramente la celiachia, o intolleranza al glutine, che è una sostanza presente nei cereali, e quindi in tutti gli alimenti che sono prodotti con essi, come pane o pasta.
C'è però chi teorizza che il frumento non sia nocivo solo a chi soffre specificatamente di queste patologia, ma che lo sia davvero per tutti. 
Questo è il presupposto da cui parte il cardiologo americano William Davis, che in proposito ha redatto due libri: il primo, uscito nel 2011, e subito diventato uno dei best sellers del momento, "Wheat Belly", e il più recente "Wheat belly cookbook". Letteralmente, belly in italiano si può tradurre con pancia, e si può così facilmente immaginare di cosa parlino i volumi.
Davis dice infatti che il consumo eccessivo di farina che si fa nella nostra civiltà occidentale è uno dei principali imputati per una serie di patologie, e per l'antiestetica pancetta che si cerca sempre di eliminare con diete di vario genere. Egli sostiene che il particolare tipo di farina che attualmente viene usata nell'industria per produrre pana, pasta e dolci contenga una proteina che si chiama gliadina, la quale oltretutto ha l'effetto di stimolare l'appetito, e quindi di indurci a mangiare di più.
Questo perchè il grano che mangiamo noi non è lo stesso che mangiavano i nostri antenati: si tratta infatti di una pianta che si chiama "grano creso", prodotto negli anni '60 e '70 in laboratorio attraverso la manipolazione genetica. 
Questa pianta è preferita a quella naturale perchè produce di più, essendo più bassa e quindi meno sottoposta all'effetto dispersivo del vento. Quindi non è ipotizzabile che in industria si possa tornare ad utilizzare l'altra, ma questo grano geneticamente modificato, sempre secondo Davis, sarebbe il responsabile di obesità, diabete, e altre malattie moderne come la sindrome del colon irritabile e addirittura la depressione.
Le teorie del dottore, che dunque spinge ad eliminare dalla propria alimentazione i prodotti derivati dal grano, prediligendo carne e verdure, pur avendo trovato grande successo nel pubblico sono ancora molto discusse in ambito scientifico, soprattutto perchè si ritiene che una dieta variata sia sempre e comunque preferibile.
Certo è che quello che mangiamo non è certo più lo stesso cibo di una volta: ma a questo, purtroppo, non possiamo rimediare in nessun modo.

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