Dopo la famiglia nell'educazione dei ragazzi dovrebbe esserci la scuola.
Un tempo era in piena collaborazione con i genitori, che vedevano nel maestro o nel professore un valido aiuto per la crescita dei propri figli.
Oggi rispecchia quello che sta succedendo alla nostra società.
Infatti anche se ci sono regole da rispettare, non tutti lo fanno e raramente c'è chi provvede a sorvegliare la loro applicazione.
Gli Insegnanti sono sempre più preoccupati a dare lustro alla scuola in cui lavorano ed incitati in questo dalle numerose prove e tests a cui devono sottoporre gli allievi, per dimostrare la loro preparazione e di conseguenza la validità dell'insegnamento impartito dall'istituzione scolastica.
Il primo compito però dovrebbe essere la formazione del ragazzo sia fisica che intellettuale.
Purtroppo questo non avviene sempre e se da una lato assistiamo ad una maggiore quantità di informazioni e contenuti proposti, dall'altro il ragazzo fino dalle elementari viene spesso lasciato in balia di se stesso nelle relazioni con i compagni.
Proprio su questo argomento dovremmo riflettere: la scuola e soprattutto quella dell'obbligo non dovrebbe tutelare lo studente e garantire un sano e corretto inserimento nella classe?
La riposta sembra scontata, ma non lo è per niente!
C'è lo studente estroverso che è in grado di farsi rispettare all'interno della classe e poi c'è l'allievo timido, riservato o introverso che viene letteralmente preso di mira dai compagni.
I motivi sono molteplici: si va dal colore della pelle, alla resa scolastica o cosa più assurda dal diverso modo di partecipare ai gruppi che si sono formati all'interno della classe.
All'età scolastica il ragazzino non è in possesso della maturità di sapere reagire e nel migliore dei casi rimane vittima di "violenze", che segneranno la sua vita futura.
I maschi di solito sono portati alle maniere forti, ai cazzotti, ai dispetti ed il ragazzo interessato viene estraniato dagli altri.
Le femmine hanno un modo diverso di comportarsi ed a volte sono più subdole dei loro compagni.
Se prendono di mira una "amichetta" agiscono a loro insaputa colpendo la sfera psicologica ed piano piano annientano la volontà di chi ne è vittima.
In entrambi i caso questi atti di vero e proprio bullismo sono inaccettabili perché possono portare serie conseguenze che si protraggono nel tempo.
Gli Insegnati dovrebbero prestare più attenzione a ciò che succede all'interno della classe ed ascoltare anche i genitori quando vanno a manifestare il proprio dolore per quello che succede a scuola.
La loro risposta di solito è che bisogna convivere con tutti, in parte è vero, ma fino a che punto ci si può lasciare condizionare negativamente?
Lo studio è un diritto-dovere e tutti gli studenti dovrebbero essere tutelati in questo!
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