Wednesday, April 24, 2013

Staminali: cosa sono e perchè sono vietate.


La speranza della piccola Celeste, affetta da atrofia muscolare, di Sofia, affetta da leucodistrofia metacromatica e di Federico, colpito dalla malattia di Krabbe, è l'infusione di cellule staminali.
L'elenco dei protagonisti è più lungo, ma la trama di ogni storia è la stessa: tutti si ritrovano alle prese con malattie che la medicina tradizionale non riesce a sanare e come ultima speranza si sono rivolti alla Stamina Foundation, che ha brevettato un trattamento a base di cellule staminali, bocciato più volte dalle autorità.
Le cellule staminali sono cellule di riserva del nostro organismo che possono specializzarsi e trasformarsi in altri tipi di elementi cellulari, e nel contempo rigenerarsi.
Questa riserva serve a sostituire e riparare le cellule morte o danneggiate.
Nel metodo stamina vengono impiegate le cosiddette cellule mesenchinali, cioè staminali adulte presenti nel midollo osseo.
Ma, purtroppo, nessuno ha idea di come vengono prodotte e trattate.
Si dice che nessuno è contro il metodo Stamina, per il semplice fatto che non si può esprimere un'opinione contro qualcosa che non si conosce.
L'intera comunità scientifica, vuole che il presidente di Stamina, il professor Davide Vannoni, e il suo collaboratore, il dottor Marino Andolina, mettessero a disposizione di tutti il loro protocollo, i risultati degli esperimenti, i dati su cui si sono basati quando hanno deciso che valeva la pena d'intervenire su persone malate.
I requisiti ideali che dovrebbe avere il metodo Stamina sono la trasparenza, così come l'affidabilità e la ripetibilità, che sono criteri indispensabili per tutelare la salute del singolo paziente e dell'intera collettività.
Ma questo non vuole soffocare assolutamente un trattamento sperimentale in una rigida rete di regole, ma vuole valutarne attentamente tutti gli aspetti, cercando di approdare a una soluzione che ponga al primo posto la salute del cittadino.
Il metodo Stamina non è assolutamente una cura compassionevole, perchè non risponde ai requisiti fondamentali previsti dal quadro normativo che regolamenta l'uso "compassionevole" di un farmaco.
Nella definizione "trattamento compassionevole" rientrano i medicinali o le terapie cellulari di cui è stata già presentata una documentazione relativa alla loro sicurezza ed efficacia, anche se parlano di trattamenti ancora in corso di approvazione.

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