Monsignor Oscar Arnulfo Romero venne assassinato all'altare mentre celebrava la Santa Messa il 24 marzo del 1980 nella cappella dell'ospedale della Divina Provvidenza di San Salvador.
Nell'omelia di quel giorno aveva ribadito come la dittatura aggiornasse ogni giorno i campi minati mandando avanti i bambini che finivano costantemente dilaniati: carne da macello.
Fu trucidato per la sua tenacia nel combattere e denunciare a viso aperto le violenze e i soprusi perpetrati dalla dittatura del suo paese: il Salvador.
Al cecchino bastò un solo sparo per colpire con esattezza la giugulare del padre mentre alzava l'Ostia al cielo per la consacrazione.
Romero non ebbe vita facile neanche con la Curia Romana per le sue lotte contro i paramilitari che stavano inzuppando di sangue il paese macchiandosi di atrocità indescrivibili.
Durante il funerale di Romero all'esercito fu dato l'ordine di aprire il fuoco sui fedeli e fu un'altra tremenda strage.
Papa Giovanni Paolo II non si recò alle esequie ma delegò la celebrazione all'arcivescovo di Città del Messico.
Nel marzo del 1983 il Papa andò ad omaggiare Romero sulla sua tomba nonostante ciò gli fosse stato vivamente sconsigliato dal governo.
Monsignore Vincenzo Paglia, il postulatore della causa, ha annunciato ufficialmente ieri a Bari che la causa di
beatificazione di Romero verrà accelerata per specifico volere di Papa Francesco.
La causa di beatificazione del martire fu avviata nel 1997 ma negli ultimi dieci anni di fatto era stata messa da parte e non più discussa.
Paglia ha proclamato dall'altare «oggi stesso, giorno della morte di don Tonino Bello, si è sbloccata la causa di beatificazione di monsignor Romero. Domani posso tornare a dire che questi martiri ci aiutano a vivere».
Ancora non c'è una data precisa per la sua beatificazione ma sembra possa essere imminente.
La causa potrebbe subire un'accelerazione grazie alla testimonianza dell'unico condannato per l'uccisione del monsignore rilasciata nel 2010 che testimonia che fu ucciso in odio alla fede.
Paglia inoltre durante la celebrazione ha ricordato a tutti che «monsignore Romero, pochi mesi prima di morire per mano degli squadroni della morte aveva detto che il Concilio Vaticano II chiede a tutti i cristiani di essere martiri, cioè di dare la vita: ad alcuni chiede questo fino al sangue, ma a tutti chiede di dare la vita».

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