Friday, May 3, 2013

USA | MOST WANTED: LA PRIMAVOLTA DI UNA DONNA NELLA LISTA DELL'FBI

Si chiama Joanne Chesimard, alias Assata Shakur, e il suo nome è destinato a passare alla storia per un primato di cui probabilmente lei stessa avrebbe fatto a meno: è, infatti, la prima donna ad entrare a far parte della top 10 dei “most wanted”, ovvero dei delinquesti più ricercati da parte dell'Fbi.
La fotografia segnaletica di Joanne Chesimard si trova al secondo posto di questa particolare classifica, preceduta soltanto da quella di Daniel San Diego, un attivista per i diritti degli animali accusato di un paio di attentati in California, e seguita da una in cui è ritratto il terrorista islamico Abd Al Aziz Awda.
Il suo volto e la sua storia ci riportano indietro fino agli anni '70, tempi in cui lei faceva parte del Black Liberation Army, una formazione politica extraparlamentare ispirata al nazionalismo nero ed al marxismo, cui avevano dato vita alcuni fuoriusciti dal Partito delle Pantere Nere.
Questi movimenti predicavano la rivoluzione afroamericana negli Usa, attraverso la lotta armata.
Assata Shakur -questo era il nome di battaglia scelto da Joanne Chesimard, nata nel Queens nel 1947- fu condannata all'ergastolo per l'assassinio di un poliziotto avvenuto 40 anni fa.
Era a bordo di una macchina con altri due appartenenti al BLA quando, fermata da una pattuglia di polizia per un normale controllo su un'autostrada del New Jersey -questa è la versione degli agenti- i tre aprirono immediatamente il fuoco contro di loro.
Nella sparatoria che ne seguì rimasero a terra uno dei terroristi, Zayd Shakur, e il poliziotto Werner Foerster.
Assata e il suo compagno si diedero alla fuga ma, grazie ad un imponente caccia all'uomo, vennero catturati nei boschi della zona, già il giorno seguente.
Nel 1979 si rese protagonista di una clamorosa evasione dal carcere femminile di Clinton nel New Jersey, nell'organizzare la quale -secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa- ebbe un ruolo anche l'italiana Silvia Baraldini, al tempo detenuta negli Stati Uniti.
Dopo la fuga la Chesimardvisse in latitanza per alcuni anni all'interno del territorio americano e, nel 1984, riuscì a raggiungere Cuba, dove il governo dell'Avana le concesse asilo politico.
La Chesimard/Shakur vive ancor'oggi sull'isola, da dove continua a dichiararsi innocente per la morte dell'agente Foerster.
Nel tempo, attorno a lei si è creata una vasta rete di sostegno di cui fanno parte intellettuali, artisti ed avvocati statunitensi.
Per lei il Congresso Usa, con voto unanime, aveva chiesto l'estradizione già nel 1998, ma le autorità cubane l'avevano rifiutata.
Ora l'Fbi offre un milione di dollari per la sua cattura ed ha al contempo deciso di inserire il suo nome -prima donna nella storia americana- nella lista dei “most wanted”, ciò a distanza di 40 anni esatti dai fatti per cui la donna è stata condannata.

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