Non appena il Corriere della Sera ha pubblicato le foto dello yacht “Stella”, ancorato a Port El Kantoui (Tunisia), è subito scattata da parte della Procuradella Repubblica di Milano la richiesta di rogatoria internazionale verso le autorità tunisine per sequestrare l'imbarcazione, considerata corpo di reato dagli inquirenti milanesi.
Si tratta di un'imbarcazione di 21,01 metri di lunghezza, con due motori da 1.550 cavalli, 45,58 tonnellate di stazza, tre cabine di lusso e tre bagni per sei persone più due membri dell'equipaggio, ponti in legno di teak e, infine, due potenti moto d'acqua parcheggiate nella stiva.
Sempre nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza ha proceduto ieri alla perquisizione dell'abitazione milanese di Riccardo Bossi, alla ricerca di documenti o quant'altro lo possa ricollegare con il sedicente Stefano Alessandri, personaggio che avrebbe fatto da prestanome allo stesso Bossi Jr. per l'acquisto dell'imbarcazione di lusso da 2,5 milioni di euro, ormeggiata in Tunisia.
Secondo le ipotesi investigative del gip di Milano la “Stella” sarebbe stata pagata con i soldi sottratti dai finanziamenti elettorali della Lega Nord.
Soldi, questi, che ilgiudice Gianfranco Criscione mette al centro degli ultimi affari dell'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, e del suo “secondo” Romolo Girardelli, arrestati lo scorso 24 aprile con altre due persone, con l'accusa di associazione a delinquere.
Riccardo Bossi e lo yacht "Stella" |
Grande l'imbarazzo che regnava ieri fra i dirigenti e i militanti della Lega, i quali già parecchi mesi fa avevano obbligato il fondatore e leader Umberto Bossi a dimettersi, a causa dell'altro scandalo che aveva coinvolto, sempre tramite Belsito, l'altro figlio del Senatur. Renzo detto il Trota.
Al riguardo l'attuale Segretario della Lega Nord, nonché Governatore della Lombardia, Roberto Maroni ha preso le distanze anche da questa vicenda, dichiarando di aver incaricato un esperto di verificare i conti, per capire come sono usciti i soldi necessari per l'acquisto dell'imbarcazione.
“Se fosse vero che lo yacht è stato comprato con i soldi della Lega” - ha quindi detto Maroni- "richiederemo subito il sequestro, perché sarebbero soldi della Lega e devono tornare alla Lega”.
Sarebbe anche bello, crediamo per tutti gli italiani, che Maroni prendesse posizione e dicesse chiaramente che questi episodi dimostrano -se ce ne fosse ancora bisogno- che l'attuale finanziamento pubblico ai partiti, peraltro già bocciato dal Referendum del 1996, non debba essere una volta per tutte definitivamente abolito.
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