In queste convulse 72 ore che hanno segnato profondamente -in negativo a parere di chi scrive- la nostra storia repubblicana, si sono viste e sentite cose dell'altro mondo.
Il PD che spiega al professor Rodotà che loro non l'hanno votato unicamente perché il suo nome era proposto da quel “populista” di Grillo, Vendola che spiega al PD che, poiché non hanno votato Rodotà, la loro alleanza è finita, Grillo che spiega alla stampa italiana -perchè quella estera aveva già capito tutto- che se non di golpe, quantomeno di “golpettino” si è comunque trattato.
Infatti: mai era successo prima che un Presidente della Repubblica -per di più 88enne- venisse rieletto dal 1947 ad oggi, anche a fronte di momenti altrettanto drammatici della nostra Storia e mai era accaduto, altresì, che fra i grandi elettori ce ne fossero parecchi di “illegittimi”, in quanto i Presidenti di Camera e Senato non hanno, a tutt'oggi, permesso l'insediamento della Giunta per le Elezioni.
Di veramente drammatico nelle vicende accadute in questi ultimi giorni -a ben vedere- c'è stata soltanto la liquefazione del Partito Democratico o, perlomeno, della sua classe dirigente.
Tutti tranne uno -l'immortale Massimo D'Alema- sono usciti con le ossa rotte e dimostrandosi certamente non all'altezza di poter guidare questo Paese.
Una guerra scoppiata, dopo anni di braci che covavano sotto la cenere, fra le due anime del PD è costata finora agli italiani la riesumazione del Presidente delle telefonate intercettate con Mancino (guarda caso distrutte proprio oggi) e la rinascita dell'Araba Fenice “Bunga Bunga” Berlusconi.
Se tanto mi dà tanto, chissà cosa ci riserverà il formando governo dell'Inciucio.
Tant'è che anche da parte del Cavaliere, tornato a parlare dopo lo scampato pericolo dovuto ad un'eventuale elezione di Prodi o Rodotà al Colle, sono stati rivolti i migliori auspici al PD affinchè possa ritrovare la concordia al suo interno.
Ma non li definiva“comunisti illiberali” fino all'altro ieri?
Forse ha ragione Grillo quando dice che “Berlusconi non è forse intelligente, ma il re dei furbi lo è senz'altro”.
Fatto sta che oggi, in splendida forma nei corridoi del Transatlantico, è tornato a parlare con i giornalisti per definire il discorso pronunciato dal “nuovo” Capo dello Stato Napolitano “il più bello mai sentito in 20 anni di politica”.
Del resto il Cavaliere considera la rielezione di Napolitano come una sua personale vittoria anche se si è lasciato scappare una frase che dimostra, al contempo, una certa sua diffidenza “Venerdì si vota la fiducia?” -ha detto- “Io dovrei partire per l'America, se posso, vediamo cosa dice Napolitano”.
Berlusconi ha negato di fare il tifo per un voto anticipato, ma in molte conversazioni private di questo giorni ha fatto presente ai suoi come i risultati dei sondaggi siano musica per le sue orecchie.
Infine, Berlusconi non ha perso occasione di attaccare pesantemente il MoVimento 5 Stelle, definendolo “un fenomeno molto negativo che spero abbia vita breve”e i suo parlamentari sono “burattini” senza alcun senso della democrazia.
Chi vivrà vedrà, anche se non si può negare che il tempo non è certo dalla sua parte.
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