E' l'ingiustizia che ancora una volta deve subire uno dei candidati del Concorso a Cattedraindetto dal Miur.
Beatrice ha affrontato la prova scritta per l’ambito 5 (cdc a345/a346) per la regione Piemonte, ma ha appreso di far parte del 90% dei partecipanti che non l'hanno superata.
Come avrebbe fatto chiunque altro, ha chiesto di visionare la sua prova e il voto che ha ricevuto, e le è stato risposto di inviare, anche tramite mail, una richiesta indirizzata al “Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale” di Vercelli e in seguito le sarebbe stato comunicato quando si sarebbe potuta recare a Vercelli per visionare il suo elaborato.
Ma lei ha una bambina piccola e il viaggio fino a Vercelli non può proprio permetterselo, visto che non ha a chi lasciare la bambina.
Nella sua lettera di indignazione ecco le sue considerazioni...
“... Era prevedibile che una valanga di richieste sarebbe arrivata dopo l’esclusione del più del 90%

Considerazioni amare
Si è tanto parlato di regole diverse per le correzioni degli scritti... ma è possibile che in questo concorso vi siano regole diverse per tutto?
Perché la copia degli elaborati non può essere spedita semplicemente al domicilio di chi la richiede anche in Piemonte, come avviene in Liguria?
Perché in Italia ognuno fa a modo proprio e la burocrazia deve sempre complicare la vita a chi già non ce l'ha facile?
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