Monday, May 6, 2013

"Slow Food Story": come un uomo ha fatto riscoprire il piacere del cibo "lento"

Chi non conosce lo "Slow Food", anche solo per averlo sentito nominare almeno una volta?
Si tratta di uno dei movimenti enogastronomici più diffusi nel nostro paese e nel mondo, nato per contrasto con il "fast food": il piacere di riscoprire il "mangiare lento", ovvero assaporando i sapori e i gusti contro il "mangiare veloce", il semplice ingozzarsi senza nemmeno avere la reale percezione di quello che si sta ingurgitando.
Non tutti però conoscono la persona che c'è dietro, l'ideatore di questo progetto e attuale leader: ovvero Carlo Petrini, detto Carlin.
Per raccontare la sua storia, e il suo carattere, è stato realizzato un film, che però arriverà nelle sale cinematografiche solo alla fine di maggio. Per il momento è stato presentato al Festival di Berlino, nella sezione dedicata alle pellicole che parlano di cibo, detta Kulinarisches Kino
Il film si intitola semplicemente "Slow Food Story", ed è incentrata tutta sul fondatore di Slow Food, mettendone in luce l'assoluta coincidenza tra figura pubblica e figura privata.
Questo perchè Petrini ha incentrato tutta la sua vita sull'impegno in senso gastronomico, che ovviamente è ben di più che una semplice ricerca culinaria. 
A partire dal 1986, quando fondò il movimento "Arcigola", da cui sarebbe nato, tre anni dopo, lo Slow Food, egli si è sempre impegnato nella sua lotta contro il cibo dei fast food, creando un movimento che ha raggiunto tutto il mondo ed è diventato un vero e proprio fronte di resistenza.
Ma lui non si è mai mosso dal suo paese di origine, Bra: ed è per questo che il film poi racconta una storia di provincia, quella di un gruppo di amici che, tra passioni politiche, scommesse e scherzi, mangiate al ristorante, riesce ad imporre una propria convinzione culturale. 
Il tema, anche se trattato in modo leggero, è infatti molto pesante e importante, perchè riguarda i profondi cambiamenti intervenuti nel sistema del cibo negli ultimi sessant'anni in tutto il mondo, andando ad influire anche sull'equilibrio ambientale globale.
Non a caso la pellicola infatti è stata prodotta da Indigo e Tico Film con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

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