Che la parità tra uomini e donne sia una conquista ben lungi dall'essere completata non è cosa che stupisca, nonostante le lotte e gli apparenti passi avanti che si sono fatti.
Alcuni stereotipi nei confronti dei due sessi infatti sono talmente radicati nella mente degli italiani, che non è facile, nè veloce, estirparli, se soprattutto ci si rende conto che si tratta di un fatto principalmente culturale e di formazione.
Infatti, recentemente è stata promossa un'indagine svolta sui testi scolastici di IV elementare, quando gli alunni sono cioè in una fase in cui la loro mente deve ancora avere un orientamento definitivo, e ciò che apprendono entra a far parte per sempre del loro modo futuro di vedere la realtà.
Tale ricerca, intitolata "Sessi e sessismo nei testi scolastici", è stata condotta dall'Università di Firenze, ed era rivolta proprio a scoprire in che modo uomini e donne venivano trattati all'interno dei libri di storia, filosofia, letteratura, scienze ed arte.
Ne è risultato che ancora oggi i due ruoli appaiono ben distinti e stereotipati: da una parte l'uomo è sempre definito con aggettivi come "sicuro, coraggioso, orgoglioso, onesto"; dall'altra la donna invece è "silenziosa, servizievole, comprensiva". Gli uomini possono svolgere più di 50 diverse professioni, tra cui il dottore, l'ingegnere, l'esploratore; mentre le donne ne svolgono appena 15, perlopiù domestici o di fantasia, come la principessa. Manco a dirlo, oltre il 70% degli uomini lavora, mentre solo il 56% delle donne lo fa.
Le donne sono ritratte sempre in ambienti chiusi, dedite alle faccende di casa, a giocare, o a truccarsi, mentre gli uomini sono sempre all'aperto, e sono citati in numero assai maggiore delle donne, sedici contro dieci.
Niente di nuovo dunque: emerge che l'Italia è un Paese ancora radicato su preconcetti e immagini che risalgono ad una cinquantina di anni fa, ma ciò che è peggio è che tali convinzioni, ormai superate, vengono insegnate ai bambini e ai ragazzi, perpetuando uno stato mentale, anzichè consentendo ad esso di progredire.
Molto è stato fatto, come con la direttiva Prodi-Finocchiaro del 1997 che dava le direzioni per un rinnovamento dei materiali didattici, e ancor più con il progetto Polite, di due anni successivo, in cui editori e ministero si sono dati un'autoregolamentazione per l'aggiornamento dei testi scolastici.
Ma molto resta da fare, e sta a noi aiutare i nostri figli a cambiare il mondo, iniziando a cambiare la propria visione su di esso.
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