Arriva un altro sì alla cura con cellule staminali del metodo Stamina.
La richiesta dei genitori del piccolo Sebastian, Omar e Pierina, è stata accolta dal Tribunale di Taranto.
Sebastian è affetto dalla sindrome Peho-Like, una malattia per cui non esistono cure efficaci già sperimentate.
Ma grazie all'approvazione del Tribunale, Sebastian potrà tentate la cura col metodo “Stamina” ideato da Vannoni, che prevede la somministrazione delle cellule staminali mesenchimali adulte.
La soministrazione sarà effettuata a Brescia.
Sebastian ha poco più di 2 anni e questa è la sua ultima speranza di essere salvato.
Attualmente convive con una ipoplasia cerebrale, una cardiomiopatia ipertrofica, un ritardo psico-motorio grave e una epilessia farmacoresistente.
Il pediatra immunologo Marino Andolina dell’ospedale Burlo Garolfo di Trieste ha fornito ai genitori di Sebastian la prescrizione medica alla cura con staminali, che ha permesso poi di avviare la procedura presso il Tribunale di Taranto.
I giudici hanno accolto la richiesta velocemente, autorizzando la somministrazione delle cellule staminali.
Senza questa autorizzazione, il blocco che AIFA e NAS hanno imposto alla struttura ospedaliera dove opera Vannoni avrebbe impedito a Sebastian di poter tentare questa strada.
Cosa succederà adesso
Appena il prof. Vannon i sarà in possesso dell'autorizzazione del tribunale, procederà ad effettuare il prelievo di staminali dal padre di Sebastian, e poi per 20 giorni le lascerà in coltura per farle moltiplicare.
Le infusioni previste per Sebastian sono cinque, una ogni due mesi.
Il suo è il primo caso di questa malattia che viene trattato col metodo Stamina, quindi il risultato è più che incerto. Di solito, gli effetti positivi si riscontrano prima nei soggetti in cui la malattia è insorta da meno tempo.
Dato che Sebastina è piccolo ancora, si spera che i risultati possano vedersi quanto prima.
Le cellule staminali infuse dovranno sostituire il tessuto nervoso danneggiato, in particolare le cellule del corredo enzimatico.
Molta è la curiosità che aleggia intorno al suo caso, anche perché essendo una malattia rarissma, ancora sono poche le informazioni che si hanno.
Alcuni medici avevano previsto la sua morte dopo un solo mese di vita, ma Sebastian si è dimostrato forte e con tanta voglia di vivere. Cresce nonostante la malattia, ma adesso i tempi si iniziano a fare stretti.
Tutti noi speriamo che anche nel suo caso, come in quello degli altri bambini affetti da malattie incurabili, le cellule staminali possano portare una specie di miracolo e possano farlo stare meglio.
In bocca la lupo a Sebastian e a tutti loro.
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